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Ancora violenza su minori: la CRI di Valenza per Alessandro

29 marzo 2010 2 commenti

Alessandro chi ?, forse un nome in mezzo a tanti, una notizia come tante altre, ma se vi dico cocaina, violenza, Genova…., questo vi può aiutare ?.

Bravi ! avete proprio ragione stiamo parlando del piccolo Alessandro 8 mesi, ucciso pochi giorni fa in una brutta storia di droga, pochezza personale e violenza; una brutta storia ancora al vaglio della Magistratura che dovrà individuare le singole responsabilità.

Da sempre il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa si è schierato a fianco dei più deboli, di chi non c’è la fa, di chi è emarginato,  allora ci chiediamo: chi può essere più debole e indifeso di un bimbo di soli 8 mesi ?.

È stato John Bowlby (1907-1990), psichiatra inglese, a richiamare  l’attenzione sul ruolo della madre (o a qualsiasi altra figura sostitutiva) e sulla funzione particolare del legame affettivo madre/bambino ai fini dello sviluppo della competenza sociale e dell’autonomia.

In parole più comprensibili, per Bowlby, prendere in braccio il proprio piccolo che piange non si configura come un rinforzo e non è un comportamento che condiziona il piccolo rendendolo “viziato”. Si tratta piuttosto della risposta più adeguata ad un segnale di disagio. Qui  mi fermo perché non è nostra intenzione “scontrarci” con il modello comportamentista.

Sicuramente Alessandro avrà pianto più volte e, forse questo è il motivo che ha scatenato tanta violenza, ma secondo voi quali altri mezzi ha un essere così piccolo per farsi sentire ?, per chiedere protezione ?, per chiedere attenzione ?.

Il diritto naturale ad essere genitori, non  esclude i doveri che questo ruolo comporta, la nostra Costituzione agli artt. 29 e 30 sancisce che i genitori hanno prima di tutto un dovere e poi un diritto. Purtroppo molte volte, accanto al nostro diritto di poter compiere un pezzo di strada insieme ad un essere unico nel suo genere, ci dimentichiamo molto spesso dei suoi diritti.

Abbiamo voluto affrontare questo argomento perché ancora una volta siamo di fronte ad un’ennesima piccola vittima innocente e, anche perché nell’anno appena trascorso ricorreva il ventennale della “ Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo “ ( New York 20 novembre 1989 ), ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176, che nel suo preambolo esplicita in modo chiaro la necessità di proteggere il minore anche prima della nascita e, qui si cela parte del problema, la protezione e i diritti del fanciullo passano sempre attraverso un adulto.

In conclusione vorremmo lasciarvi una frase su cui meditare. Durante una seduta di supervisione l’argomento in oggetto ci portò a parlare di violenza sui minori e strumenti legali per contrastarla, la psicologa conduttrice del gruppo, concludendo, ci disse: “ il male che un genitore può fare al proprio figlio, nemmeno un pedofilo ci riesce”.

 Ciao Alessandro.